Arti visive e danza si fondono con il mistero delle musiche corali sacre eseguite da venti coristi. Come diceva Meredith Monk: «La voce danza e il corpo canta». In uno strato denso di cenere e polvere, i danzatori si muovono lenti, con gli occhi al cielo. Aspirano a essere “messaggeri di luce in questa epoca buia”. L’orazione soffusa delle voci si contrappone all’idea di corpo, alla sua presenza, alla sua matericità. Una riflessione sul caos e sul desiderio di ridisegnare il nostro tempo, una visione sonora che vuole dare forma all’indicibile e all’inesprimibile. Quotidianità terrena e spiritualità elevata si mischiano tra loro. Danzatori, coristi e spettatori sono gli uni accanto agli altri: diventano parte della stessa opera.
un progetto di Maria Elisabetta Novello
in collaborazione con Roberto Cocconi, Luca Zampar, Fabiana Noro
in scena
danzatori della Compagnia Arearea
Coro polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro
percussioni: Gabriele Rampogna
musiche di: Giovanni Bonato, Eric Whitacre, Ola Gjeilo
produzione Compagnia Arearea 2025 – Coro polifonico di Ruda 2025
co-produzione Mittelfest2025
con il contributo di MiC, Regione Friuli Venezia Giulia
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